Cosa successe nell’ottobre del 1774?

di Pasquale Ognissanti

La comunità sipontina pare che dia l’impressione di una comunità sonnacchiosa, dedita più alle piacevolezze del frivolo e dell’effimero che al contingente, eppure non è stato e non è così; ché, quando vengono calpestati i suoi diritti alla libertà e alla vita, reagisce con veemenza. Uno di questi casi l’abbiamo il 22 ottobre 1774. Con manovre di palazzo, da parte dei fautori dei Cessa, si decide di costituire in monopolio la panificazione, ponendo sul lastrico decine di panificatrici (panettere); a nulla valgono le contromosse del sindaco Andrea de Urruttia, il quale, per azione di quei fautori, non viene più riconfermato nella sua carica. Naturale, quindi, la reazione delle panettiere e della popolazione, costretta a pagare un maggior prezzo del pane, per cui a detta dello Spinelli… si sdegnò talmente il Popolo tumultuante, che assalì all’ istante il Palazzo, e colle continue sassate scagliate per i Balconi, e Finestre nella Galleria del Parlamento, passarono rischio d’esser tutti uccisi i Consiglieri, ed il Governadore, onde furono questi nella necessità di far chiudere da ogni parte il Palazzo, nascondendosi ne’ più nascosti luoghi, e restar assediati per non perdere la vita in mano del Popolo sdegnato.

Per un tale Tumulto tutta la Città innun’istante divenne un Campo di battaglia, vedendosi scorrere per tutte le Contrade, Uomini, Donne, ed anche Ragazzi ben proveduti di Schioppi, Spade, e Sassi; Ed essendosi il Governatore con i Consiglieri chiusi dapertutto, e nascosti, mentre si pensa dal Popolo dar l’incendio al Palazzo, e scaliarlo si viddero già fuori le Reali Truppe militari di Cavalleria, e di Fanteria, e quandocchè queste speravano di far sedare il Tumulto, maggiormente si vidde acceso, perchè sospettando il Popolo d’ esser aggravato dalla Real Milizia, si scagliò senza alcun riguardo contro di essa, la quale soffrì notabili affronti, e restaron feriti non pochi della Cavalleria, e della Fanteria, oltre di que’ che furono uccisi; Locchè vedendosi dal Castellano, e da’ Comandanti delle Reali Truppe, e disperando di vedersi sedato lo sdegno del Popolo, vieppiù, che questo già risolveva di volersi impadronire della Real Fortezza, sinistramente arretratesi le Armi militari, presero con sollecitudine la risoluzione di rinserrarsi nella Real Fortezza, e voltare verso della Città i Cannoni anche a fine d’ incuter timore al Popolo, restando dalla parte di dentro del Portone nel Palazzo della Cancellaria un Distaccamento di Militari per guardia, e non far oltre passare alcuno del Popolo. L’azione delle panificatrici, così, può essere ascritto, a pieno titolo, nel libro delle eroine sconosciute della nostra città.