La Puglia, una regione tutta da scoprire

Sembra di stare in Toscana o in Umbria, invece siamo in Puglia, nell’altra Puglia. Non quella ormai conosciuta in tutto il mondo che va dal Gargano al Salento. Siamo in provincia di Foggia, sui Monti Dauni, una delle più suggestive e caratteristiche aree geografiche del Mezzogiorno, coronati da borghi che sono autentici scrigni di secoli di storia, d’arte e tradizioni. Più di un terzo del polmone verde pugliese è sulle alture dell’Appennino Dauno. I fiumi, i laghi, le riserve faunistiche dei Monti Dauni rappresentano un unicum ambientale preziosissimo, un vero e proprio giacimento di biodiversità da salvaguardare e da promuovere. Una terra ricca di risorse e di primati: Sull’appennino dauno si trova la vetta più alta della Puglia, il Monte Cornacchia (m. 1151); qui si trovano i paesi con la massima altitudine, Faeto (m. 840 s.l.m.) e Monteleone di Puglia (m.850 s.l.m.). Ed è in questo ampio fazzoletto di terra, pari al 10 per cento dell’intera superficie regionale, che vivono le specie animali e vegetali più selvatiche e preziose: il lupo, il cinghiale, la volpe, il falco; tutti esemplari che popolano le aree boschive ricche di sorgenti, funghi, tartufi,erbe spontanee e officinali. Un immenso patrimonio ambientale che convive con la più imponente concentrazione di impianti per la produzione dell’energia eolica. Un territorio che grazie agli interventi del GAL Meridaunia è riuscito a commutare la debolezza in forza: la grandezza dei Monti Dauni sta nell’aver convertito l’isolamento in una fonte di beneficio economico e sociale. Lucera con oltre 30 mila abitanti è il centro più popoloso, punto di riferimento commerciale e politico-istituzionale di tutto il vasto comprensorio che comprende i comuni di Accadia, Anzano di Puglia, Ascoli Satriano, Biccari, Bovino, Candela, Carlantino, Casalnuovo Monterotaro, Casalvecchio di Puglia, Castelnuovo della Daunia, Castelluccio dei Sauri, Castelluccio Valmaggiore, Celenza Valfortore, Celle San Vito, Deliceto, Faeto, Monteleone di Puglia, Motta Montecorvino, Orsara di Puglia, Panni, Pietramontecorvino, Rocchetta Sant’Antonio,Roseto Valfortore, San Marco la Catola, Sant’Agata di Puglia, Troia, Volturara Appula, Volturino. I Monti Dauni si stanno ritagliando uno spazio sempre più consistente nel panorama turistico. Si sta imponendo l’immaginario di un’area emblema di una Puglia tutta da scoprire. I suggestivi paesaggi e il fascino dei luoghi ricchi di storia incantano e stupiscono quanti li scelgono come meta turistica. Tanti itinerari tra boschi, pascoli, sorgenti d’acqua e dolci colline, da percorrere a piedi, in bici o a cavallo. Ma l’Appennino Dauno non offre solamente bellezze naturali. I centri abitati regalano all’occhio del visitatore altre mete di sicuro interesse, con gli antichi borghi, gli edifici storici e i monumenti religiosi. Una grande storia alle spalle, testimoniata da cattedrali romaniche chiese di campagna, castelli, musei e borghi incontaminati. Luogo ideale anche per gli amanti di storia e archeologia dove regna l’antica civiltà Dauna. Conservano evidenti ed importanti tracce archeologiche, gli scavi di Faragola nei pressi di Ascoli Satriano. I Monti Dauni anche location per importanti pellicole: giovani filmakers di tutto il mondo stanno fissando immagini che sottolineano una continuità tra tradizione e modernità. Negli ultimi anni diversi film sono stati girati nei borghi di Deliceto, Accadia e Bovino. In quest’ultimo centro ogni anno ad agosto si svolge un interessante festival del cinema con la partecipazione di registi e attori internazionali. Lungo i percorsi del gusto delizieranno il palato quanti vanno alla scoperta di antichi saperi e autentici sapori. Tra sagre e locande per assaporare tradizione e genuinità di prodotti tipici locali: dai salumi di maiale nero ai formaggi, dalla pasta fresca all’olio e al vino fino ai prodotti da forno e ai dolci tradizionali. Questa zona della Puglia è ricca di produzioni agroalimentari di qualità, una vera e propria risorsa che permette di proporre ai sempre più numerosi turisti un’offerta enogastronomica di primo livello. Tra le eccellenze più rinomate il lardo e il prosciutto di Faeto, la “nogghje” di Pietramontecorvino, il fagiolo dei Monti Dauni, la lenticchia di Faeto, il guanciale di Bovino e lo Zafferano di Deliceto. Meritano una menzione anche l’olio extravergine d’oliva DOP Dauno e il vino Nero di Troia che recentemente ha ricevuto il riconoscimento DOC. Un’ autentico scrigno di pratiche artigianali. Nei vari borghi i prodotti , dagli oggetti in legno, ai manufatti di lana e in ferro battuto, rappresentano un elemento di forte attrazione per gran parte dei visitatori. Le botteghe artigiane producono oggetti di vario tipo, che sono il vanto delle comunità locali; tuttavia molte delle attività artigianali tradizionali sono andate perdute nel tempo. Hanno mantenuto una discreta diffusione la lavorazione del legno, della paglia e della lana. Lasciandoci Foggia alle spalle, il nostro itinerario inizia da Troia, famosa per la sua cattedrale romanica-pugliese con un orinalissimo rosone a 11 raggi. Merita una visita il museo del tesoro dove spiccano 3 rarissimi exultet, rotoli di pergamena relativi ai riti pasquali. In tutto il mondo ve ne sono solo 31. Pochi chilometri in direzione Irpinia ed eccoci ad Orsara di Puglia, Città Slow e meta preferita dei buongustai per il gran numero di ristorantini tipici e locande rurali. Tra questi spicca il ristorante di Peppe Zullo, il cuoco contadino, l’anfitrione dell’enogastronomia dei Monti Dauni. Orsara di Puglia è un grazioso borgo circondato da pascoli e boschi. Tra la fine di aprile e l’inizio di maggio vi consigliamo di raggiungere il vicino Monte Preisi, alla scoperta delle orchidee spontanee che ne colorano il prato. E a fine passeggiata, sosta obbligata nella caratteristica masseria Monte Preisi dove assaporare i buonissimi salumi di maiale nero dei Monti Dauni. Orsara è famosa anche per le tradizioni popolari: il 1 novembre i “Fucacoste e Cocce Priatorje”, un appuntamento che si perde nella notte dei tempi. Oltrepassata la valle del Cervaro, si ritorna a salire fino a raggiungere gli 800 metri di Sant’Agata di Puglia, la loggia delle Puglie. Dalla centralissima piazza Municipio, l’occhio arriva a scrutare le vicine Basilicata e Campania. Un borgo molto suggestivo con la sua fitta rete di case e vicoli si inerpica su una collina alla cui sommità sorge l’imponente castello imperiale che domina tutto il paese e il territorio circostante. A Sant’Agata meritano una visita la chiesa matrice di San Nicola, il museo parrocchiale e i diversi palazzi gentilizi. Tra gli appuntamenti da non perdere, ad agosto la rievocazione storica dedicata ad Agataone, abile condottiero tra storia e leggenda, le cui origini sono legate alle origini del paese, mentre il 1° novembre tradizioni e gusto si incontrano in occasione della sagra dei “ciccecuotti”, caratteristico dolce preparato con gli ingredienti della cucina contadina: un’antica tradizione legata al culto dei defunti. Sui Monti Dauni insiste il comune più piccolo in assoluto della Puglia con appena 150 abitanti, l’unico insieme alla vicina faeto dove si poarla ancora il franco-provenzale. Monti Dauni, un mosaico incredibile di sensazioni e terra ricca di primati, non solo naturalistici e culturali. Gran parte dei suoi borghi sono etichettati con il marchio di qualità (Borghi più Belli d’Italia, Bandiera Arancione Touring Club, Città Slow, Borghi autentici). In tutta la Puglia sono dieci i comuni con il riconoscimento Borghi più Belli, ben 4 si trovano sui Monti Dauni (Alberona, Bovino, Pietramontecorvino, Roseto Valfortore) a dimostrazione che qui la qualità della vita è davvero eccezionale. Se siete alla ricerca di luoghi dove poter staccare la spina, quello che fa per voi è sicuramente un soggiorno in uno dei nostri borghi.

Si parte da Bovino, il più popoloso dei quattro, il paese degli 800 portali, la Urbino del sud. Un borgo ricco di peculiarità: abitazioni in pietra con la tradizionale copertura a embrici, volte a botte in mattoncini, palazzi nobiliari con le caratteristiche corti, i famosi 800 portali in pietra, opera di maestri scalpellini locali. Il borgo di Bovino racchiude al suo interno sette chiese tra le quali spicca la concattedrale sulla cui facciata del 1231 il maestro Zano impresse il primitivo stile gotico che inaugurò la stagione del romanico in Puglia. Al suo interno fanno bella mostra alcune tele preziose come il Martirio di San Sebastiano, attribuita a Mattia Preti, allievo di Caravaggio. Nelle immediate vicinanze della cattedrale sorge il Cappellone di San Marco che presenta un portale monumentale con lunetta in bassorilievo raffigurante San Marco di Aecae. Una visita la merita anche il Palazzo vescovile che ospita la biblioteca e l’archivio diocesano con oltre 10.000 volumi. Da vedere il castello ducale con annesso museo diocesano ricco di preziosi elementi di arte sacra, e il museo civico che conserva reperti databili, tra cui alcune preziosissime stele antropomorfe preistoriche. Nei dintorni di Bovino troviamo il santuario della Madonna di Valleverde, il sito archeologico di Casalene ed un antico mulino ad acqua sul torrente Cervaro. Da Bovino ci spostiamo a Pietramontecorvino attraversando valli e colline ricche di campi di grano. Pietra è un borgo affascinante situato a quasi 500 metri sul livello del mare. Il paese conserva all’interno della “Terravecchia” il suo bel nucleo medievale con il Palazzo Ducale e la Torre normanna che dominano il profilo del borgo. Da vedere anche il museo archeologico parrocchiale e la chiesa madre di matrice romanica dedicata a Santa Maria Asssunta. Il 16 maggio di ogni anno a Pietramontecorvino si festeggia S. Alberto, il patrono del paese. Il santo normanno viene ricordato con una lunga processione che si spinge in aperta campagna fino a raggiungere i ruderi dell’antica cattedrale di Montecorvino. Una processione caratterizzata dalla presenza dei palii, lunghi fusti di alberi coperti da fazzoletti colorati trsportati da una squadra composta da almeno sette persone. Pietramontecorvino è anche sede dell’unico ristorante didattico della Puglia che offre la possibilità di scoprire i segreti della gastronomia dei Monti Dauni. Pochi chilometri più a sud ed eccoci giunti ad Alberona, il paese dell’acqua per la ricchezza di sorgenti e torrenti come il canale dei Tigli con le sue caratteristiche cascatelle. Borgo medievale circondato da rigogliosi boschi, Alberona presenta architetture monumentali incastonate tra viuzze nascoste, per poi liberare paesaggi mozzafiato. Merita una visita l’Antiquarium comunale, un museo che espone il patrimonio archeologico relativo all’antico popolo dei Dauni. Il nostro itinerario si conclude a Roseto Valfortore, altro comune appartenente al club de “I Borghi più belli d’Italia”. Roseto è detto “il borgo di pietra”. Adagiato su uno scosceso pendio della valle del Fortore, il borgo si conserva come un piccolo scrigno di ricordi dell’arte locale degli scalpellini. Le viuzze si lasciano percorrere passo dopo passo in tranquillità tra i profumi e gli scorci di verde del vicino bosco Vetruscelli. Non potrebbe essere altrimenti per un paese che prende il nome dalla rosa canina, specie di pianta che tutti coltivano davanti alle proprie abitazioni. Adiacente alla piazza vecchia sorge maestosa la Chiesa madre costruita nel 1507 dal feudatario Bartolomeo III di Capua. Da ammirare la balaustra scolpita in pietra da artisti rosetani. Chi va a Roseto non può trascurare l’immenso patrimonio naturalistico che ossigena il paese. Il suo territorio è ricco di sorgenti d’acqua e zampillanti fontane e soprattutto di mulini ad acqua.