I vari trabucchi nelle zone di Peschici
L a costa garganica da Vieste a Peschici è ricca di spunti paesaggistici e gastronomici. I nastri di spiaggia si alternano alla roccia con minuscoli approdi di pescatori. Qui da secoli, conficcati nelle bianche rocce a ridosso delle pinete d’aleppo, sorgono i trabucchi, voluminose ed esili attrezzature in legno che si levano dall’acqua come palafitte. Il Gargano fino alla metà del secolo scorso era ricco di trabucchi: da Manfredonia a Mattinata, Vieste, Peschici, Rodi fino a Torre Mileto. Furono gli antichi pescatori che non avevano confidenza con le onde ma che dovevano trarre sussistenza dala mare, a costruirli e armarli di pennoni, lunghi anche 18 metri per sorreggere reti da ritirare con pesci d’ogni tipo. Pesci venduti o scambiati con prodotti dei campi. Oggi i pochi trabucchi ancora funzionanti rappresentano l’icona del turismo garganico. Sopravvissuti perfino alla corsa dissennata del mattone, queste suggestive macchine da pesca, definite esempi di bioarchitettura, si protendono in tutta la loro selvaggia bellezza dell’azzurro del mare, quasi a sfidare l’avanzata del cemento.